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Di: Lavoro&Welfare di mercoledì 14 novembre 2012 18:29

L’Emendamento fiscale alla legge di stabilità

di Libera Scirpoli

Ieri, in commissione Bilancio della Camera dei Deputati, è stato presentato l’emendamento fiscale al DDL stabilità, che vale 6,5 miliardi, dai relatori Pier Paolo Baretta (PD) e Renato Brunetta (PDL).

I punti principali riguardano i temi che di seguito riportiamo:


  1. 1. IRPEF INVARIATA – AUMENTO IVA


sono state confermate:

  • la cancellazione dell’intervento sulle aliquote dei primi due scaglioni Irpef (23-27%)

  • la cancellazione dell’aumento dell’aliquota intermedia Iva (quella del 10%);

  • l’aumento dell’Iva del 21% di un punto (sale al 22%);

  • niente tetto e franchigie alle detrazioni fiscali e conseguente retroattività di tali norme.


 

  1. 2. FAMIGLIE E AZIENDE


Nel testo dell’emendamento sono previsti interventi per famiglie e aziende.

In particolare:

  • per le famiglie è previsto, a partire dal 2013, l’aumento delle detrazioni per figli a carico (fino a 1.080 euro per i minori di 3 anni, mentre per gli altri aumentano fino a 980 euro). Per capire meglio l’impatto sulla busta paga, è utile ricordare che oggi le detrazioni sono fissate dall’art. 12, comma 1, lett. c) del Tuir, nell’ammontare di 900 euro per i figli minori di 3 anni e a 800 euro per gli altri figli.

  • Per le imprese sono previste altre risorse per 800 milioni di euro da distribuire tra il 2014 (600 milioni) e il 2014 (200 milioni). Tale somma si va ad aggiungere all’1,2 miliardi di euro stanziati per il 2013 e 400 per il 2014.


Per Beretta, l'incremento del fondo produttività è una disponibilità che deve andare ai salari dei lavoratori.

 

  1. 3. ESENZIONE IRAP PICCOLE ATTIVITA’


L’emendamento prevede poi un fondo per l’esenzione dall’Irap delle piccole attività: 540 milioni nel biennio 2014-15. Si tratta professionisti e imprese individuali privi di autonoma organizzazione.

Tra le novità fiscali annunciate, ma ancora in attesa di essere presentate, c’è anche la riscrittura della Tobin Tax.

Dopo tale emendamento è sempre più evidente che siamo davanti ad una manovra più attenta al sociale.

In particolare, la mancata diminuzione delle aliquote sui primi due scaglioni Irpef ed in cambio le detrazioni per figli a carico, è molto vicina alla nostra proposta, che vedeva il cambio con le detrazioni da lavoro dipendente fino a 55.000 euro, per una redistribuzione più equa del gettito a vantaggio delle fasce più deboli.

Anche gli ulteriori fondi sulla produttività e la posizione di Baretta sul trasferimento delle risorse al salario dei lavoratori, nonché l’esenzione Irap per alcune fasce di contribuenti, sono in linea con quanto da noi osservato: l’Irap penalizza le imprese ad alta densità di lavoro rendendo indeducibile il costo del lavoro, pertanto destinare, oggi, risorse a questa tipologia di contribuente, rappresenterebbe una forma di incentivo importante in un momento in cui la pressione fiscale è diventata insostenibile.

 

 

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