nota di Piero Pessa

Il mese di aprile ha comportato un ulteriore calo del 9,3% nelle vendite di autoveicoli, segnando il 19° mese consecutivo  di riduzione del mercato. Invece il mercato delle auto usate ha registrato un incremento del 4%, rispetto all'aprile 2012.

Gli effetti della recessione nel settore automobilistico colpisce anche la rete di distribuzione: il numero di concessionari è diminuito dal 2007 del 31%: l'Italia aveva 3.450 concessionarie nel 2002, 2.950 nel 2007 e poco più di 2000 all'inizio di quest'anno.

La domanda che gli analisti del settore si pongono è se il mercato abbia toccato il fondo e se si prospetta finalmente una qualche ripresa, sia pure lenta e incerta, a partire dalla seconda metà del 2013.

Molti sono i fattori d'incertezza da considerare, che frenano la possibilità di una ripresa, in particolare quelli legati all'aumento dei costi. Secondo l'Economist Intelligence Unit il costo acquisto e di possesso di un autoveicolo è maggiormente aumentato in Italia rispetto a qualsiasi altro paese sviluppato. Considerando le spese di acquisto della macchina e altri costi come il carburante, assicurazione, pedaggi, manutenzione, negli anni tra il 2010 e il 2012 il costo di un autoveicolo in Italia è aumentato del 51,3% rispetto ai tre anni precedenti. Un cittadino di Roma, ad esempio, spende per un auto mediamente 73.000 dollari, il costo più alto tra i paesi sviluppati. La cifra è inattesa e sorprendente, soprattutto se confrontato con la città meno cara in Europa, che è Zurigo (44.000 USD).