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Di: Lavoro&Welfare di giovedì 3 dicembre 2015 07:41

Giubileo: un’occasione per coniugare crescita spirituale e sociale

Di Marzia De Cesare per Lavoro&Welfare Roma

Il 19 novembre a Roma, presso la Sala Associazione della Stampa Estera (via dell’Umiltà 83/c) si è svolto il convegno“Lavorare per il Giubileo”. Obiettivo dell’evento, secondo Cesare Damiano (Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati),  è coniugare “crescita spirituale e sociale come occasione particolare e inedita”.

 

Un tema dal quale si parte è l’aspetto religioso introdotto da Monsignor Leuzzi (Vescovo Ausiliare del Vicariato di Roma) che, partendo dal Giubileo della Misericordia indetto dalla Bolla Pontificia “Misericordiae Vultus”, ne sottolinea l’aspetto innovativo e la qualifica sociale, non marginale. Secondo il religioso il “Vangelo della Misericordia è sì caratteristico di ogni Giubileo ma, in questo caso, l’invito del Papa è a tutti gli uomini, che siano o no battezzati, e mira ad aiutare l’essere umano a scoprire la propria identità, stabilità, eternità in una società globalizzata”. Egli ricorda l’invito del Papa a ripensare ad una nuova “socialità” per l’uomo, per far sì che esso torni a sentirsi parte della storia e che, rispetto ad essa, la sua vita possa assumere un significato più profondo. Diversamente non sarà possibile costruire una società democratica al cui centro è il cittadino e il suo desiderio di far parte di una comunità.

 

Il Monsignor Don Giovanni Biallo (Opera Romana Pellegrinaggi) e il Presidente Damiano,  fanno un interessante excursus:  dalle encicliche sociali della Chiesa “Rerum Novarum” (“delle cose nuove” 1891 di Papa Leone XIII), “Caritas in veritate” (“la carità nella verità” 2009, solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo di Papa Benedetto XVI), all’esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” (del Santo Padre Francesco sul  Vangelo nel mondo attuale, Solennità di N. S. Gesù Cristo Re dell’Universo - 2013) fino alla recente “Laudato si’! (sulla cura della casa comune, Pentecoste 2015). Un percorso dal quale emerge come l’uomo abbia bisogno di riscoprire la propria socialità da contrapporre al deterioramento della qualità della vita e alla degradazione sociale (di qui il richiamo dell’enciclica “Laudato sì” cosiddetta “verde” ad un confronto che unisca l’essere umano “perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, riguarda e tocca tutti”). A spiegare, in sintesi,  come lo spirito del Vangelo sia volto risolvere le questioni sociali dell’uomo quindi anche quelle socio - politico - economiche.

 

L’on. Damiano evidenzia come la Rerum Novarum rappresenti la percezione che la dottrina sociale della chiesa ebbe della trasformazione della società nell’epoca della grande industrializzazione,   spiegando come, “in fondo”, si trattasse  di una contesa dell’egemonia sulle masse, ma con un elemento progressivo e  positivo. Pensiamo alla forza di una frase come la “giusta mercede” data agli operai: un concetto che penetra non solo nella dottrina sociale della chiesa, ma anche nella  regolazione laica del prezzo della forza lavoro. La ragione che porta alla nascita della capacità di contrattare, anche collettivamente, la propria condizione. Questa, secondo il Presidente, è una visione molto preziosa.

 

Sulla difficoltà a comprendere il messaggio del “Vangelo della Misericordia”, in una società priva di senso di colpa come quella contemporanea, pone l’accento Marco Giordano (Segretario Associazione Lavoro&Welfare Roma). Dall’assenza di “pentimento”, quindi di “consapevolezza” deriva quel  nichilismo celato dalla iper - digitalizzazione e dalla mancanza di desiderio aggregativo.

Dopo aver coniugato l’aspetto religioso a quello sociale, la discussione si è rivolta all’impatto economico-sociale  dell’evento sulla città di Roma e sull’economia Italiana.

Ad esporre i dati sul turismo interviene Armando Cirillo (Coordinatore Forum Turismo Lavoro&Welfare) Responsabile settore Turismo Lavoro e Welfare) che parte da una analisi del settore che vale un 10% del Pil, +11,4% per l’occupazione con 1 miliardo di arrivi solo nel 2012 e previsioni di 1,8 miliardi nel 2030, che tanto produce in termini di sviluppo economico (Italia +5% a livello europeo ma ancora molto può fare in termini di promozione nazionale)”. Sulla base poi dell’ultimo Giubileo del 2000, con il segno +20% dei flussi turistici, l’auspicio è che le prospettive di crescita non siano troppo ridimensionate dalle recenti e drammatiche vicende di Parigi, doverosamente ricordate ad inizio convegno da Giovanni Battafarano  (Segretario Associazione Lavoro&Welfare)

Sfiducia nel settore e non poche criticità vengono sollevate da Valter Giammaria (Presidente Confesercenti Roma). Le lagnanze riguardano la presenza a Roma di attività abusive (commercio ambulante, appartamenti, autonoleggi) e un presunto spostamento dei controlli maggiormente rivolto alle attività “regolari” anziché a quelle irregolari e l’assenza di una “vera politica del turismo in particolare congressuale e fieristico”.

Altre insofferenze sull’illegalità diffusa le rappresenta Walter Pecoraro (Presidente Federalberghi Lazio) che parla di migliaia di strutture in vendita sul web a danno del settore e dei dipendenti (“7500 strutture in vendita sul web a fronte di 1100 licenze rilasciate dal Comune di Roma) Riguardo questi ultimi alla critica si aggiunge Maria Grazia Gabrielli (Segretario Generale Filcams Cgil)  parlando di “bulimia normativa” sulla materia e sulla mancanza di qualità ed etica nel lavoro nel settore turistico (“4,9 milioni di voucher nel 2013 e 11 milioni nel 2014”) con invito a puntare su figure specializzate e qualificate a disposizione di tutta la filiera, che può essere rimessa in moto solo con la stabilizzazione del lavoro.

Una testimonianza viene da Maurizio Baradello, (Deputato Commissione Ambiente Camera dei Deputati)  il quale, come Direttore dell’Ostensione della Sindone a Torino, ha suggerito per Roma quella che si è rivelata una positiva idea per la propria città: coinvolgere le realtà locali in difficoltà, dalle Cooperative di servizi sociali ai giovani disabili, disoccupati o in cassa integrazione nell’organizzazione dell’evento. Un modo appunto per coniugare crescita spirituale e sociale.

Sulla coesione e la valorizzare della comunità interviene Marco Miccoli, (Deputato Commissione Lavoro Camera dei Deputati) che riprende il messaggio di Monsignor Leuzzi e lo declina in una difficile realtà come quella della Capitale, dove l’illegalità e il disagio sociale dilagano. Il richiamo è sì a lavorare per le opportunità di sviluppo per Roma ma anche cogliere il messaggio sociale di Papa Francesco: “La città in questi anni ha visto crescere la povertà, il disagio sociale, la disoccupazione, in particolare quella giovanile e viviamo in una emergenza abitativa. Il Giubileo potrà essere un'opportunità se la politica inizierà a parlare di questi temi” .

Nella lingua latina "jubilum" significa  gioia per il cristiano, quindi il Giubileo è anche un anno festoso, ma i  recenti fatti di terrorismo ci fanno pensare più che altro ad un evento “blindato”.
Il previsto grande afflusso di persone ci riporta alla mente la similitudine in cui Dante (Inferno XVIII, versi 28-33) riferendosi al primo Giubileo del 1300,  immagina i Romani guardare il ponte di Castel Sant’ Angelo, affollato da una massa sorprendente di pellegrini diretti a San Pietro divisa in due lunghe file: una per entrare ed una nel senso opposto per uscire.

Oggi, con l’imminente Giubileo forse i pellegrini si troveranno in una situazione simile,  ma uscendo saranno più gioiosi per aver ammirato nella Cappella Sistina (1535-1541) la  Creazione di Adamo che tende la mano all’Eterno.

 

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