Di Giancarlo Battistelli
La ripresa produttiva è più lenta delle previsioni, in altalena tra piccoli segnali positivi e negativi.
Torna in calo il fatturato dell’industria, diminuisce del -0,1% su aprile e flette sia verso il mercato interno -0,6% che verso il mercato estero -1,9%.
Nel complesso, nella media degli ultimi tre mesi con la correzione dei giorni lavorativi rispetto al 2013 il fatturato totale cresce in termini tendenziali del +0,1%, con un aumento sul mercato interno +0,1%, e una flessione sul mercato estero -0,1%.
Gli ordinativi totali fanno registrare una flessione del -2,1%, con una riduzione del -4,5% sull’estero e del -0,2% su quelli interni.
Mentre la produzione industriale è di nuovo scesa nel mese di maggio (-1,8% su maggio del 2013), ma è aumentata del +5,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Sempre più difficile colmare la distanza con gli indici di attività presenti all’inizio della crisi (-23,9% aprile 2008) e ci vorrà ancora molto tempo, e se nei prossimi mesi ci sarà una ripresa certamente più sostenuta.
Anche il PIL, secondo le stime del Fondo monetario internazionale vanno riviste con un ulteriore ribasso sulle previsioni di crescita del nostro Paese, che prevede un dimezzamento dal +0,6% al +0,3% per il 2014, mentre per il 2015 viene confermata la previsione di crescita del +1,1%.
Previsione, allo stato delle cose, auspicabile, ma difficile crescere in dodici mesi del +0,8% considerando il punto attuale di partenza.
La situazione occupazionale interna resta grave, I livelli di disoccupazione restano ai massimi storici, sono senza lavoro oltre 3,2 milioni di persone, con un aumento del +4,1% rispetto a maggio 2013, il 12,6%, con il livello di disoccupazione tra le donne che raggiunge il 14%.
Le persone inattive ma che vorrebbero lavorare, sono oltre 4 milioni, solo in leggera diminuzione del -0,6% su base annua.
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