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Di: Lavoro&Welfare di lunedì 12 novembre 2012 09:23

“ALTA PARTECIPAZIONE”: Il viaggio parte da Scampia!

Di Serena Ciprietti



 

E’ partito da Scampia il viaggio di “Alta Partecipazione”, iniziativa promossa per dare una risposta a molte domande sul futuro del nostro Paese e per porre in risalto temi centrali di molte realtà territoriali cercando di trovare soluzioni concrete a problemi più volte affrontati ma non ancora risolti.

Sono stati due giorni intensi, ricchi di dibattiti, discussioni, scambi di idee e proposte per tentare di ridurre la distanza tra politica e società, tra idee e contenuti e ricostruire un rapporto con i cittadini attraverso la partecipazione attiva e il dialogo con i giovani soprattutto per ridare credibilità alla politica.

Quattro i fili conduttori dei lavori quali l’urbanistica, i beni confiscati, le politiche di genere, l’Europa e il mediterraneo che hanno acceso gli interessi e gli animi dei giovani, delle associazioni, dei rappresentanti istituzionali, dei  lavoratori e professionisti presenti.

Dai dibattiti è emerso un bisogno di guardare i problemi con coraggio superando i pregiudizi e cercando di far tornare alla normalità zone disagiate puntando soprattutto sulla cultura, sull’istruzione e sul recupero e lo sviluppo delle aree sottosviluppate e abbandonate.

Cambiare non vuol dire solo rinnovare la classe dirigente ma concentrarsi soprattutto sui contenuti, su ragionamenti più compiuti e articolati e su proposte concrete; vuol dire trovare soluzioni per la  riqualificazione del territorio, per un  fisco più equo, per i diritti di cittadinanza e per la  crescita di legalità.

Cambiare vuol dire costruire un’alta partecipazione soprattutto attraverso la cultura e l’istruzione. E’ questo ciò che hanno sostenuto molti relatori presenti, tra cui Dina Serino, professoressa di Scampia, che conosce bene la situazione del territorio e che sa che l’80% dei ragazzi sono “ragazzi normali” che vedono nella scuola un momento di riscatto nella società. La professoressa ha citato l’articolo 2 della costituzione per ribadire che la scuola e la formazione sono diritti inviolabili e che la cultura è l’anima dei giovani, è la forza motrice del sistema e tagliare sulla cultura significa andare contro la legalità.

La campagna “Alta Partecipazione” è iniziata da Scampia non solo per sostenere una realtà territoriale problematica ma anche per affrontare la questione meridionale come chiave di volta per la ripresa del Paese e per raccontare un Mezzogiorno diverso, fatto anche di esperienze positive: ad esempio, la provincia di Cosenza si è aggiudicata l’oscar di Bilancio 2011; la Regione Puglia investe sulla formazione post-lauream con borse di studio; la Regione Basilicata punta sempre più su nuovi processi e prodotti, investe nella ricerca e nell’innovazione poiché convinta che si possano tradurre in termini occupazionali.

Il Mediterraneo rappresenta un bacino fondamentale per lo sviluppo economico e bisogna potenziarlo sempre più per renderlo sempre più di facile accesso al resto dell’Europa.

Dai lavori è emerso l’importanza della mobilità e del confronto con altre realtà d’Europa. Stefano Minerva dell’esecutivo nazionale Giovani Democratici che ha coordinato i lavori del workshop “Mediterraneo e Europa” ha sostenuto che bisogna insistere sui programmi europei perché “noi ragazzi siamo la prima vera generazione europea: siamo i giovani che credono nel progetto progetto Erasmus, viaggiamo con i low cost, partecipiamo a scambi interculturali e a programmi internazionali. Ci sentiamo cittadini europei e il nostro sogno è l’Europa unita”.

Anche Roberta Capone, vicepresidente IUSY, ha sottolineato il valore dell’istruzione perché rappresenta il vero motore di mobilità sociale. L’istruzione rappresenta un riscatto sociale e per questo è necessario investire su programmi che permettano il confronto e la crescita personale e professionale. La Francia investe sull’economia della conoscenza; anche in Italia bisogna investire sull’economia della conoscenza e sul capitale umano e sociale.

Occorre rafforzare il diritto alla cultura, occuparsi di risorse artistiche e culturali. Occorre rivalorizzare il territorio e incentivare il turismo e l’investimento di imprenditori esteri. Molte sono le iniziative che si potrebbero intraprendere, ad esempio dare la possibilità ai ragazzi fino ai 25 anni di accedere ai musei; non tagliare i fondi Erasmus ma promuovere, se non rendere obbligatorio, un periodo all’estero di scambio interculturale.

Bisogna ritornare a crescere occupandoci anche della migrazione di talenti, soprattutto dei giovani lavoratori del Mezzogiorno con un’alta istruzione che devono abbandonare la loro terra d’origine. Occorre creare delle nuove strutture che non solo recuperino capitale umano prezioso per il territorio e talenti in fuga ma che attragga anche eccellenze estere in Italia. Si potrebbe ad esempio partire dal recupero di spazi abbandonati e creare delle strutture e iniziative concrete in spazi pubblici che coinvolgano sempre più attivamente i giovani poiché attualmente non si sentono partecipi del proprio futuro.

Da Scampia quindi un messaggio chiave: ripartire dai giovani, quei giovani sempre più europei, giovani che vivono la mobilità non come sacrificio ma come opportunità. Creare eccellenza in Italia attraverso scambi culturali che permettano il confronto con altre realtà per cogliere i punti di forza dei diversi sistemi e per realizzare strutture sempre più innovative e all’avanguardia.

 

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