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Di: Lavoro&Welfare di giovedì 22 ottobre 2015 10:04

Cesare Damiano interviene in Aula alla Camera sul “Decreto Colosseo”

cd1-300x200      CESARE DAMIANO. Grazie, Presidente. Vorrei chiarire un punto, in partenza: questo decreto non ha l'obiettivo di cancellare il diritto di sciopero o di assemblea, ma quello di contemperare questi diritti con il diritto di cittadinanza.

Ora, si è fatta una grande discussione su questa situazione del Colosseo. Mi pare che ormai siamo tutti d'accordo: non era una manifestazione, non era uno sciopero, ma era un'assemblea regolare, convocata sei giorni prima, anziché i tre giorni canonici. Era ad inizio turno.

È durata dalle ore 8,30 alle ore 11, direi una sorta di apertura regolamentata, se mi concedete il termine. Quindi, il problema è questo: fare in modo che la sovrintendenza di questo o quel sito archeologico, con sei giorni di preavviso, utilizzando i normali strumenti dell’information and communications technology, sia in grado di informare le guide, gli operatori, i cittadini e gli alberghi del fatto che per un'ora e mezza quel sito non sia fruibile.

Credo che, se parliamo di smart city, di città intelligente, anche questo faccia parte dell'intelligenza del nostro agire ed è ingiusto scaricare su quei lavoratori responsabilità che essi non hanno.
Per quanto riguarda il decreto, esso – lo condivido – è stato modificato in accordo con il Governo. Mi soffermo soltanto su un punto, quello dell'apertura. È vero, noi abbiamo già una regolamentazione. Ricordo che lo sciopero, in questi servizi essenziali, ha delle franchigie: non si sciopera ad agosto, non si può scioperare dal 23 dicembre al 3 gennaio, non si può scioperare dal giovedì prima di Pasqua al martedì successivo.

Adesso si include, oltre a quello che già esisteva, l'obbligo alla tutela di quel patrimonio – tant’è che i lavoratori addetti alla sorveglianza non possono, già oggi, prima del decreto, partecipare tutti alle assemblee e agli scioperi –, anche il diritto all'apertura. Noi, come Commissione, abbiamo chiesto, e il Governo ha accettato, di aggettivare l'apertura: è un'apertura «regolamentata». Da chi è regolamentata ? Sarà regolamentata dalle rappresentanze sindacali dei singoli siti, museali e archeologici, con le amministrazioni.

Quindi, in ogni sito ci sarà un protocollo di intesa, il quale dovrà prevedere anche il contingente minimo di personale per erogare questo servizio minimo essenziale, anche quando vi è uno sciopero o un'assemblea. Questo richiamerà, inevitabilmente – credo che sia un fatto positivo –, il tema degli organici: è evidente che siamo sotto organico e, per garantire il contemperamento del diritto di cittadinanza con il diritto di sciopero e di assemblea, che – ripeto – non viene messo in discussione da questo decreto, avremo bisogno dei giusti organici.

E credo che una discussione, che, del resto, già nella legge di stabilita viene affrontata, sull'organico necessario per rendere fruibile un servizio e, al tempo stesso, tutelare i diritti dei lavoratori, sia una discussione vera, che noi dobbiamo fare e che questo decreto, nel momento in cui non siamo più semplicemente all'apertura, ma all'apertura «regolamentata» tra le parti nei singoli siti, dovrà obbligatoriamente affrontare.

Credo che abbiamo fatto un passo avanti positivo, che tiene insieme i diritti dei lavoratori e i diritti dei cittadini; per questo, credo che questo decreto vada sostenuto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

 

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