Il tema della validita’ erga omnes dei contratti e della rappresentativita’ delle organizzazioni sindacali che li sottoscrivono e’ ormai sul tavolo della discussione. Ne hanno parlato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Camusso, Bonanni e Angeletti. E’ evidente che nell’attuale situazione occorre mettersi al riparo dagli strappi che sono intervenuti nel protocollo di concertazione del 1993 che aveva fin qui regolato le relazioni industriali. Condividiamo l’idea di una legge di sostegno a un accordo tra le parti sociali. Per evitare nuove lacerazioni e poter gestire in modo unitario le regole innovative sarebbe opportuno partire dall’accordo unitario stipulato da Cgil, Cisl e Uil nelmaggio del 2008. Si darebbe in questo modo una certezza di regole sia sul tema della rappresentativita’ necessaria per la firma degli accordi che su quello della rappresentanza del sindacato nei luoghi di lavoro. Sul modello contrattuale, come ha ricordato oggi Luigi Angeletti, in un paese nel quale la maggior parte delle aziende ha meno di 15 dipendenti, ‘c’e’ bisogno del contratto nazionale’. Concordiamo quindi sull’esigenza di mantenere due livelli di contrattazione, pur con un diverso equilibrio a vantaggio della contrattazione decentrata di azienda o di territorio.
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