Colpisce l’inerzia del governo di fronte al crescere della disoccupazione, soprattutto di quella giovanile. Non servono palliativi, ma occorre una precisa azione di sostegno legislativo: diminuire il costo del lavoro dei rapporti a tempo indeterminato; assegnare un credito di imposta per ogni assunzione stabile; disboscare le forme esistenti e non necessarie di lavoro precario; retribuire qualsiasi lavoro, anche gli stage; totalizzare tutti i versamenti previdenziali dei giovani lavoratori che ricadono sotto il sistema contributivo. Queste misure rappresenterebbero un intervento efficace per affrontare la questione giovanile, passando dalle logiche dell’assistenzialismo a quelle dell’intervento attivo sul mercato del lavoro. Siamo consapevoli che per attuarle occorre cambiare governo.
DAMIANO: IL GOVERNO E’ INERTE SULLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE
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