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Di: Lavoro&Welfare di lunedì 14 febbraio 2011 08:04

Una governance equa e solidale

Stiamo vivendo una fase storica segnata da una mutazione epocale. La globalizzazione ha cambiato gli orizzonti politici, economici e sociali. . . . Scomparsa, con la caduta del muro di Berlino, l’ideologia politica del cosiddetto “socialismo reale”, il solo superstite è sembrato essere il neo liberismo, che ha utilizzato le straordinarie opportunità offerte dalla  globalizzazione non per diffondere il benessere e la emancipazione, ma per imporre una società deregolata, individualista, senza stato, in perenne contesa; provocando un clamoroso aumento delle disuguaglianze, della disgregazione, della prepotenza, della violenza.  Ed anche la equazione liberale: “capitalismo = libertà e democrazia” è saltata di fronte alla rincorsa ad un capitalismo selvaggio ed incontrollato, come è avvenuto in Cina, paese autoritario ed illiberale. . . .

finora, è mancata la controffensiva in grado di proporre una visione diversa, una cultura alternativa . . . una governance equa e solidale! . . .

Non si tratta di “ingabbiare” i mercati, ma di prospettare regole che rendano possibile e “conveniente” uno sviluppo più equo, sostenibile. Ma per realizzare ciò è necessario affermare un progetto di società. . . . un “nuovo modello sociale” adattato ai tempi che stiamo vivendo. Ciò vuol dire non solo un sistema diverso, più solidaristico,  di governo dell’economia, non solo un’ulteriore forma di riformismo; ma un “nuovo approccio culturale”.

Per questo è necessario che ai proclami seguano le proposte. Ne indichiamo 3, concrete e praticabili che possono costituire il presupposto per una nuova “governance”: . . .

Questi 3 macro-temi  proposti possono rappresentare le prime ed urgenti strade da percorrere per invertire la tendenza e, per l’Italia, risollevare il paese, altrimenti destinato ad un progressivo, ineluttabile declino.  Perciò, l’idea di mettere insieme quanti condividono questa analisi e queste proposte, raggruppando il “pensiero critico”, i “cervelli liberi” (associazioni, gruppi, movimenti, singoli, ecc.), può rappresentare un “luogo idea-le”, che allacci rapporti “trasversali” e non bloccati dai pregiudizi; per avere un più ampio strumento non solo di elaborazione e proposta, ma anche culturale, di relazione ed organizzativo; che sia anche in grado di fornire uno stimolo ed un orizzonte di speranza alle giovani generazioni.

Proprio per questo, AReS ha organizzato, con la collaborazione di ISRIL – Area Solidale Democratica – Lavoro&Welfare, un Convegno/dibattito a cui hanno partecipato (oltre a Pier Paolo BARETTA – Presidente AReS): padre Bartolomeo SORGE, on. Cesare DAMIANO, on.Bruno TABACCI; ha presieduto il prof. Giuseppe BIANCHI, sul tema: democrazia economica: per una GOVERNANCE  EQUA e SOLIDALE dell’ECONOMIA

Roma, 14 febbraio 2011 - Camera Deputati – Sala del Refettorio

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