Me la ricordo quella lectio magistralis sulla Costituzione: la cosa che parve evidente a tutti fu la grandissima energia vitale leggermente contenuta solo dalla fatica degli anni fisici.
Una energia giovane che si rivolgeva appunto ai giovani ma in realtà ci faceva sentire tutti giovani Padri Costituenti, nel segno più alto della politica: quello dettato dai tempi di un confronto aspro ma sempre doverosamente affiancato dal rispetto verso l'avversario. Sempre.
In questa e in tante altre viste Scalfaro trovava quindi l'inevitabile aggancio verso un approdo comune, verso l'essere democratici al di là della propria storia di appartenenza e militanza: le foto che lo ritraggono con i vessilli sindacali, con la bandiera arcobaleno o accanto ad iniziative della società civile si mischiano con quelle in cui egli era sempre più spesso "dalla nostra parte" accompagnando il nostro partito, le nostre vicissitudini, le nostre occasioni di confronto che diventavano inevitabilmente un viaggio orgoglioso verso le nostre radici di Repubblica Costituzionale.
Già, perché col passare degli anni il Presidente che non ci stava a un "metodo Boffo" ante litteram e che lo disse a reti unificate si ritrovò a veder collimare la sua battaglia in difesa della sua amata Carta Costituzionale con la difesa stessa delle regole democratiche: regole stracciate di anno in anno, trascinate in un blob perverso assieme alle televendite, ai grandi fratelli e alle notizie che strisciano, proprio come vermi ma senza nemmeno la dignità di essere vermi.
Quella Costituzione che quindi diventava l'ultimo confine invalicabile che andava messo al sicuro e per questo ogni volta Scalfaro c'era, era lì a ricordarcelo e a dirci senza nessun fronzolo di non arrenderci e di non cedere al ricatto di un tempo senza rispetto in cui precipitare giù, fino all'umiliazione del nostro declassamento morale e politico.
Era un Padre Costituente che diventava un "Ricostituente", fornendo una spinta ulteriore al bisogno di "ricostruzione" che ci sta portando -con grandi difficoltà e sacrifici- fuori da una deriva certissima, pure se la strada è ancora lunga.
Per questo oggi il Presidente ha incassato grandissimo rispetto e commozione da parte di tutto il centrosinistra, al contrario di una non-destra che fa ancora molta fatica ad uscire dall'abbraccio letale e non democratico del suo telecreatore.
Non arrendiamoci quindi: ora tocca a noi raccogliere il testimone di "ricostituenti" ed essere a nostra volta testimoni e artefici di una rinascita nel segno di ciò che eravamo e ciò che potremo, dovremo essere.
Scalfaro, il “Ricostituente” di Alessio Cartocci Sideri
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