Queste che presento sono foto scattate nelle ultime due edizioni del carnevale di Venezia, forse la rappresentazione carnevalesca che più al mondo coniuga tradizione, teatralità e coinvolgimento
popolare. In una città- teatro, affascinante e decadente, si svolge una immensa festa, costellata dalle maschere che si aggirano, come esseri alieni, tra le calli e i campi spaziosi. Protagoniste assolute e misteriose, muti personaggi nel fragore della moltitudine, travestimenti coloratissimi che attirano gli sguardi e dove gli occhi colgono dettagli inaspettati, le maschere prendono “vita” ad iniziare dai gesti degli artigiani che le modellano, e continuano la loro esistenza effimera mosse dall’uomo/donna che ospitano.
Ecco, quindi, il risalto alla rappresentazione teatrale, all’oscuro lavoro preparatorio, alle botteghe artigiane con le maschere mute osservatrici e alla “espressione” dei protagonisti, in cui, la materia della maschera, sembra prendere vita, e la “espressione” si modella sullo sguardo che si percepisce nella penombra degli occhi. Ed infine il colore rosso, presente ovunque nella festa, quasi a sottolineare la passione di questi splendidi figuranti, e la mia passione nel rappresentarli.
Adriano Bellucci
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“Tracce di rosso”, Mostra fotografica di Adriano Bellucci
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